Si svolgerà domani, martedì 15 ottobre, alle ore 15, la cerimonia di intitolazione dell’area verde ubicata all’incrocio tra via Goito e via Orlandi, a Rodolfo Müller (Livorno 12 agosto 1876 – Parigi, 11 settembre 1947), ciclista professionista e giornalista, campione di ciclismo e primo italiano al Tour de France del 1903.
Rodolfo Müller, fratello minore del pittore e incisore Alfredo Müller, fu l’unico italiano a partecipare al primo Tour de France, l’edizione del 1903, dove si piazzò al quarto posto nella classifica finale.
Nei mesi scorsi, proprio per ricordare la prima edizione del Tour de France e il suo unico concorrente italiano, con il patrocinio del Comune di Livorno, dell’Istituto Italiano di Cultura di Strasburgo e delle associazioni Livorno delle Nazioni e Les Amis d’Alfredo Müller, è stata realizzata una pubblicazione. Il libro, si intitola “Un tour prima del Tour. Le prime pagine della leggenda di Rodolfo Müller”: tre settimane prima dell’inizio della gara, il 6 giugno 1903 Rodolfo Müller, in sella ad una bicicletta, partì per esplorare il percorso tracciato, in un giro preliminare, “un tour prima del Tour”, inviando note tecniche e pratiche utili ai corridori. Proprio le cronache dettagliate delle sei tappe sono l’oggetto di questo lavoro scritto in francese e tradotto anche in italiano.
La cerimonia sarà presieduta dal sindaco Luca Salvetti.
Interverranno rappresentanti di Les Amis d’Alfredo Müller, l’associazione che ha avanzato la richiesta di intitolazione accolta poi dalla Giunta comunale.
Estratto dalla biografia di Rodolfo Müller tratta da “Un tour prima del Tour. Le prime pagine della leggenda di Rodolfo Müller”.
Carlo Edoardo Rodolfo Müller è nato il 12 agosto a Livorno, nella casa di famiglia, all’attuale numero civico 17 di via Cecconi come quarto figlio, e secondo maschio, di Eugenia e Edoardo Müller, una coppia di cittadinanza svizzera, più precisamente di Herisau nel cantone di Appenzell, appartenente alla società cosmopolita insediatasi da lungo tempo nel porto toscano. Suo fratello maggiore è il pittore e incisore Alfredo Müller.
Il movimento nazionalista che aveva fatto seguito all’Unità d’Italia aveva scosso la vita economica della città portuale la cui ricchezza derivava dalla presenza di stranieri incoraggiata dai Granduchi di Toscana per quattro secoli. La fiorente impresa commerciale Müller non riesce a sfuggire all’ondata di fallimenti.
Nel 1895 l’intera famiglia emigra a Parigi. È un cambiamento radicale per i sette figli ormai confrontati all’esperienza del declassamento sociale dopo una giovinezza dorata.
Chiamato indifferentemente Rodolfo Müller, all’italiana, o Rodolphe Muller, alla francese, il secondo figlio, magro, ostinato, atletico, resistente, si salva grazie al suo amore incondizionato per lo sport e alla sua passione per la bicicletta. I suoi primi successi e la sua capacità di adattamento gli aprono le porte dell’ambiente sportivo parigino.
(14 ottobre 2024)
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