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A Livorno “Il destino di un’idea e il futuro della sinistra”, di Vannino Chiti. Il 16 settembre

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di Redazione, #Cultura

Il dibattito, organizzato dal Circolo Salviano – La Leccia del Partito Democratico, è inserito nel calendario di incontri promossi in città per celebrare il centenario della nascita del PCI a Livorno. Si svolgerà nel rispetto delle normative anti Covid e, per accedere al salone del primo piano, occorrerà presentare il Green Pass.

Edito da Guerini e associati, il volume potrà essere acquistato presso il punto espositivo e di vendita appositamente allestito dalla Libreria Feltrinelli presso il Circolo di Salviano. Vannino Chiti ex Presidente della Regione Toscana, ex Sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, ex Ministro per le riforme istituzionali e i rapporti con il Parlamento e Senatore è uno dei più esperti studiosi del rapporto tra cattolicesimo e sinistra.

Il destino di un’idea e il futuro della sinistra. PCI e cattolici una radice della diversità è l’ultimo libro che ha scritto su questo tema lanciando un messaggio “Le radici si selezionano, non si recidono, altrimenti, come una pianta, la sinistra rinsecchisce e muore” scrive Chiti. E proprio perciò nasce questo volume: per condividere la storia del Pci, ma soprattutto per ritrovare nella radicalità – che non è radicalismo, né estremismo – quella tensione etica che è fondamento di ogni progetto di rinnovamento sociale e democratico.

Nel panorama politico del Novecento, il Partito comunista italiano ha rappresentato una delle espressioni più originali del movimento comunista internazionale e della famiglia socialista europea. Alla radice di questa originalità c’è anche l’attenzione alla religione, presente già nell’opera di Gramsci. Gramsci, Togliatti e Berlinguer non erano credenti: incontrarono il cattolicesimo, che da noi ha carattere anche di popolo, approfondendo l’analisi della società italiana e le vie per il suo cambiamento. Da questo è derivata la condivisione di un impegno su questioni come il disarmo e la pace, ma anche un dialogo che ha approfondito l’interpretazione del marxismo, una sua rilettura in rapporto alle fedi religiose e soprattutto la scelta di un pluralismo di culture, a fondamento della laicità del partito.

Don Armando Zappolini, direttore della Caritas nella Diocesi di San Miniato. Dal gennaio 2011 è presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA). In precedenza, ricopriva l’incarico di vicepresidente della Federazione e responsabile del settore internazionale. È stato anche presidente del CNCA Toscana. Don Armando è Parroco di Perignano, Quattro Strade, Lavaiano e Gello, tutti paesi della Diocesi di San Miniato (Pisa), nel 1990, ha fondato la comunità terapeutica per persone tossicodipendenti di Usigliano e nel 1993 è entrato nel CNCA, proprio con questa organizzazione.

Ha poi fondato l’associazione Bhalobasa, per organizzare azioni di aiuto in favore delle comunità del Sud del mondo che promuove progetti, viaggi di sensibilizzazione e sostegno a distanza in India, Uganda, Burkina Faso, Ecuador, Brasile, Repubblica Democratica del Congo e Tanzania. Insieme ai coordinamenti del CNCA e ad altri gruppi cattolici, nel 2001, ha partecipato ai cortei dei movimenti no-global e delle associazioni pacifiste per il G8 a Genova. Don Armando è anche attivo con l’associazione Libera nell’impegno antimafia, contro la diffusione delle mafie e per la promozione di una cultura della legalità.

 

(10 settembre 2021)

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