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Assistenza educativa, dallo Stato servono risposte, non silenzi

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Come Partito Democratico di Livorno e Giovani Democratici di Livorno esprimiamo grande soddisfazione per l’approvazione della mozione sull’assistenza educativa, che ha visto un lavoro congiunto con i gruppi: M5S, BL e Livorno Popolare, che hanno arricchito, emendato, e sottoscritto con noi l’atto in questione. Apprezziamo anche l’approccio costruttivo del consigliere Guarducci (FI), che, votando favorevolmente, ha condiviso la richiesta di un maggior impegno del Governo a lui vicino. Aperture che hanno portato ad una larga condivisione, comportando una maggiore incisività verso la risoluzione della vicenda.

L’assistenza educativa è un tema delicato che riguarda il diritto all’istruzione, la dignità delle persone con disabilità e la tutela dei lavoratori, i quali si prendono cura quotidianamente degli studenti e delle studentesse. Nel Consiglio Comunale di Livorno, infatti, abbiamo anticipato la discussione, nonostante le resistenze della destra, visto il licenziamento di tre educatori. Una questione, per noi, prioritaria, ma evidentemente non per FdI, che ci porterà a presentare degli Ordini del giorno nei Consigli Comunali della Provincia, contribuendo a fare chiarezza e a mettere in luce la vicenda.

La mozione nasce da un’emergenza concreta e urgente: l’insufficienza delle risorse destinate all’assistenza educativa nelle scuole superiori. Evidenziando una carenza rispetto al fabbisogno reale, che mette in difficoltà 361 studenti con disabilità e lascia senza certezze gli educatori e le educatrici che garantiscono un supporto essenziale. Parliamo di ragazzi e ragazze che, senza un adeguato sostegno, vedono compromesso il loro diritto a un’istruzione inclusiva. Parliamo di famiglie che si trovano a dover fronteggiare da sole situazioni complesse, perché lo Stato non assolve pienamente al suo dovere. La Provincia di Livorno non ha ricevuto dal Governo nemmeno la metà dei fondi necessari per coprire il fabbisogno educativo, comportando una riduzione delle ore di assistenza, un taglio delle attività di supporto e una riduzione della qualità del servizio, che si traduce in una mancata inclusione dello studente nell’ambiente scolastico.

La tematica educativa non è solamente una questione di diritti degli studenti con disabilità. Riguarda anche i diritti del lavoro come educatori ed educatrici, professionisti formati e qualificati, che stanno subendo tagli alle ore e lettere di licenziamento, che comportano incertezza sul loro futuro. Lavoratori precari, ma il loro lavoro dovrebbe essere tutto fuorché precario: necessita di continuità e costanza nella relazione con gli studenti. Una precarietà che rende vuota la parola inclusione scolastica.

Nell’atto approvato abbiamo chiesto un impegno chiaro e concreto allo Stato, che finora ha disatteso, sullo stanziamento dei fondi. Come già sollecitato nella lettera della Presidente della Provincia, Sandra Scarpellini, al Prefetto di Livorno, nella quale ha richiesto lo stanziamento delle risorse mancanti, circa 800mila euro. Tra gli impegni della mozione invochiamo il Governo affinché garantisca in modo stabile le risorse in base alle reali necessità del servizio.

L’approvazione della mozione non comporta la fine del percorso, ma è necessario continuare a lavorare per giungere al compimento della vicenda. È indispensabile avviare anche un ragionamento generale sulle condizioni in cui versano le Province. Ad esse, difatti,
sono attribuite numerose e complesse materie a fronte di risorse insufficienti, che verranno ulteriormente ridimensionate con il taglio agli Enti Locali da parte del Governo.
La battaglia sull’assistenza educativa non riguarda solo chi è direttamente coinvolto, ma riguarda l’intera collettività. Una Società che esclude le persone più fragili, infatti, abdicherebbe ai suoi valori fondamentali, comportando un fallimento della stessa.

Lo scrive una nota stampa a firma congiunta di Alessandro Franchi, Segretario di Federazione PD Livorno e di Giorgio Pacini, delegato Segreteria di Federazione PD
Livorno alla casa, welfare e sicurezza.

 

 

(27 febbraio 2025)

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