Era il 27 settembre 2014 quando prendeva il via una bellissima storia tutta livornese, che continua ancora oggi e che vede protagonisti ventidue atleti di quel nobilissimo sport chiamato rugby (sono Marco Lorenzoni, Dario Testi, Bryan Barresi, Leonardo Ciandri, Leonardo Demiri, Matteo Magni, Alessio Margelli, Andrea Filippi, Maurizio Sarno, Antonio Baselice, Davide Mantovani, Gabriele Saviozzi, Luca Baroni, Carlo Cantini, Andrea Bigongiali, Alessandro Lampugnale, Vittorio Abbiuso, Paolo Ciandri, Stefano Vestri, Andrea Caputo, Fabio Ciliegi e Claudio Morreale) portarono all’interno del carcere “Le Sughere” il primo pallone ovale e dettero vita a una nuova avventura.
Una simile nobiltà sportiva non poteva passare inosservata ai 100 detenuti, ci sono condizioni in cui si ha bisogno di passioni totalizzanti, e grazie all’impegno di Michele Soriani, prematuramente scomparso, e dei suoi colleghi-allenatori Michele Niccolai e Mario Lenzi, iniziarono i veri allenamenti per i detenuti che con straordinaria ironia decisero di assumere il nome di Pecore Nere.
Il resto è storia, una gran bella storia: le prime amichevoli, il campionato amatoriale Old e un nuovo campo sintetico all’interno del carcere insieme a tante speciali deroghe per permettere alle Pecore Nere di giocare – come quella che permette anche anche agli atleti under 35 di essere in campo. Naturalmente tutte le partite si giocano in casa, i giocatori sono in numero minore e le mischie si compongono di sei anziché di otto elementi. Ma è sempre nobilissimo rugby, uno sport da gentiluomini, e una bella storia da raccontare che è nata e continua a Livorno.
(20 agosto 2024)
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