La Toscana è stata la prima Regione italiana ad inserire nel suo piano socio-sanitario l’elemento di genere e prosegue in questo percorso. Oggi, all’interno della rassegna de La Toscana delle donne, tutte le realtà regionali che si occupano di medicina di genere si sono date appuntamento in Palazzo Strozzi Sacrati per una giornata di confronto sui traguardi raggiunti e sulle prospettive che nelle politiche regionali riguardano la salute delle donne .
Tra gli interventi quello Mojgan Azadegan, responsabile del Centro di Coordinamento Salute e Medicina di Genere, della direttrice generale di Ispro, l’istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica Katia Belvedere e di Vittoria Doretti, responsabile della rete Codice Rosa. Nel corso della mattinata moderata dalla giornalista Carlotta Romualdi, è stato anche presentato il progetto del Lions 108 sulla prima assistenza per le donne.
Spazio anche alle testimonianze delle operatrici e degli operatori delle aziende sanitarie e degli enti del servizio sanitario regionale, che hanno riportato le esperienze e i percorsi delle varie realtà che operano nei territori.
Al centro della giornata l’inaugurazione con il presidente Eugenio Giani, del Villaggio della salute in piazza del Duomo, dove fino al 21 novembre sarà possibile, grazie alla presenza delle unità mobili Ispro effettuare screening oncologici e partecipare ad incontri divulgativi sui temi della prevenzione e dei corretti stili di vita per ridurre il rischio di di tumore.
Secondo il presidente Eugenio Giani:” E’ importante aprirci ad un concetto di sanità che non contempla solo la cura del fenomeno acuto, benchè la Toscana da questo punto di vista abbia professionisti e strutture di eccellenza di livello internazionale. Nella giornata di oggi però in particolare focalizziamo l’attenzione sulla prevenzione, dalla prospettiva che ci offre la donna, e questo è importante per poter modulare dei servizi che in altre Regioni oggettivamente ancora non ci sono.
Ringrazio Ispro, presente con queste due unità mobili, per l’attività di assoluta eccellenza che svolge quotidianamente e che ci permette oggi di sensibilizzare, ma anche di poter accedere effettivamente ad alcuni esami essenziali per la prevenzione. Portare gli screening vicino al cittadino, sul territorio con questo livello di efficacia ed efficienza e sviluppare la medicina di genere, consente alla Toscana di eccellere nei Lea i livelli essenziali di assistenza”.
“La medicina di genere è un tema su cui la Regione Toscana è stata sempre all’avanguardia, su cui sono state anticipate tante scelte, fatte poi da altre Regioni italiane- ha detto l’assessore al Diritto alla salute Simone Bezzini- Sull’argomento sono tre i punti principali che hanno impegnato la Toscana: il primo, è stato sviluppare il concetto della medicina di genere secondo le linee dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, primi in Italia, con un centro di ricerca che studia percorsi specifici per rispondere ai differenti bisogni di salute. Il secondo punto riguarda il contrasto alla violenza di genere e alla presa in carico da parte del sistema sanitario delle donne che hanno subito violenza. Il Codice Rosa della Toscana è stato il primo in Italia, oggi preso a riferimento a livello nazionale. Terzo aspetto è la prevenzione, primaria e secondaria, con gli screening. L’adesione, soprattutto femminile, è molto alta in Toscana, tra le più alte in Italia. Ma vogliamo andare ancora avanti”.
(19 novembre 2024)
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